Ipnotismo

                         Lo stato ipnotico
                         L’ipnosi come strumento
                         Il vero interlocutore
                         L’ipnosi come comunicazione

 

 

      Lo stato ipnotico

Col termine ipnotismo possiamo intendere quell’insieme di tecniche e procedure dirette o indirette attraverso le quali è possibile guidare in uno stato ipnotico un soggetto collaborativo (eteroipnosi), o se stessi (autoipnosi).

Lo stato ipnotico è fondamentalmente uno stato molto naturale di accresciuta e focalizzata attenzione, di intensificata ricettività a idee, immagini, metafore, simboli. Si tratta, quindi, di una condizione di gradevole e maggiore plasticità che agevola l’apprendimento, in cui la nostra intelligenza profonda (sistemi inconsci), è notevolmente più capace di assimilare, imparare e ristrutturare. Pur non coincidendo affatto col rilassamento, lo stato ipnotico spesso può essere accompagnato da un piacevole, comodo e rigenerante relax fisico e mentale.

 

   Felice Perussia, Professore di Psicologia Generale all’Università di Torino ha così sintetizzato il livello a cui opera l’ipnosi: “… [essa] attualmente e da molto tempo è il più solido corpus scientifico disponibile in psicologia, senza alcun paragone”.

 

   

     

      L’ipnosi come strumento

Vi sono una miriade di orientamenti psicoterapeutici, a partire dalla psicoanalisi classica fino agli approcci quantistici. L’ipnotismo clinico può rappresentare un arricchimento del setting di qualsiasi operatore etico, preparato e creativo seriamente interessato. Anche la sola conoscenza esperenziale dell’ipnosi clinica, inoltre, può rivelarsi molto utile e contribuire a fare una significativa “differenza” in quanto consente di osservare e sperimentare concretamente le fenomenologie inconsce, in genere conosciute solo fumosamente a livello di costrutto teorico e notevolmente sottoutilizzate nelle loro potenzialità; affina la sensibilità percettiva dell’operatore alle risposte inconsce dell’interlocutore migliorando, quindi, l’efficacia delle tecniche di comunicazione; apre ulteriori possibilità terapeutiche e di approccio anche a quegli operatori che non vogliano comunque ricorrere all’uso deliberato di procedure ipnotiche formali; vi sono, infatti, momenti in cui l’interlocutore è molto più ricettivo della media ed altri meno: saper distinguere ed utilizzare queste differenze e cosa le agevola può affinare notevolmente le abilità comunicative in moltissimi contesti di vita e professionali.

 

In effetti, le tecniche ipnotiche sono anche strumenti con cui è possibile riconoscere e gestire in modo più consapevole, mirato e produttivo i vari stati modificati di coscienza (trance) e ciò che li genera e modula; la loro conoscenza, inoltre, costituisce un eccellente antidoto alla manipolazione mentale. I dinamismi ipnotici sono fisiologicamente onnipresenti nella nostra vita, in particolare in ogni relazione significativa, di aiuto, curativa, didattico-educativa, ecc. La familiarità con questi processi può intensificare l’efficacia professionale in chiunque lavori a supporto delle persone e, come già accennato prima, anche in contesti extra-ipnotici. Può essere un vero peccato sprecare uno stato di trance, soprattutto se ipnotica, senza immettervi, semmai indirettamente, qualcosa di buono. Anche la sola comprensione dell’ipnosi può aiutare a produrre facilmente trance con cui accedere a stati di coscienza più generativi e produttivi di quelli abituali.

 

Le tecniche ipnotiche sono, quindi, eccellenti strumenti funzionali per l’attivazione ed utilizzo delle nostre potenzialità. In campo clinico, però, non vanno usate per coprire i vuoti delle nostre competenze; detto in altri termini, l’impiego responsabile è riservato a contesti e situazioni dove già possediamo le competenze per intervenire anche senza ipnosi. Oltre che in psicoterapia e in psicologia della salute, l’ipnotismo costituisce un insieme di significative risorse utilizzabili in medicina e nelle discipline sanitarie, nell’ambito del couseling, del coaching, del mentoring, nell’insegnamento, nella formazione e nelle performance (sportive, artistiche, creative).

 

 

    Il vero interlocutore

L’ipnosi è un sofisticato ed efficace modo di comunicare, un amplificatore, un gradevole modificato stato di coscienza conscia e, diversamente da come si pensa, più che sulla suggestione è basata sull’evocazione; questa presuppone che la persona sia e resti autonoma in quanto ha già le abilità e capacità, e il compito del facilitatore è farle emergere e aiutare il soggetto ad usarle in modo personale per risolvere i problemi e progredire: nell’approccio ipnotico il vero interlocutore è la mente inconscia del soggetto.

 

   

     L’ipnosi come comunicazione

Per ipnosi si può intendere un insieme di modalità comunicative attraverso cui la concentrazione intrapsichica di una persona arriva ad un livello molto alto, per cui può attingere alle proprie potenzialità. E’ per questo che, contrariamente alla concezione comune, nello stato ipnotico si è più in controllo che in uno stato ordinario, spesso si sperimenta una calma presenza della mente, e una maggiore capacità di gestire le emozioni. Si viene guidati in esso così come avviene quando si apprende a ballare: come nella danza, non si può essere costretti ma occorre collaborare volontariamente e con libertà e consapevolezza, e più si è intelligenti, meglio è.

Detto in altri termini: in ipnosi sostanzialmente si viene guidati da un operatore ad autoipnotizzarsi; in autoipnosi lo si fa da sé.

 

   

     (Può essere utile cliccare su “Ipno-bufale e realtà“).

 

   Clicca QUI per essere aggiornato sulle ultime ATTIVITA’ RECENTI

e QUI sulle PROSSIME INIZIATIVE in programma.

Ipno bufale e realtà

Ipnoterapia e ipnotismo clinico

Ipnotismo in medicina

Indicazione dell'ipnosi medica

Salute e benessere

Autoipnosi